Porto con me come mia unica ricchezza e come mia unica competenza il Vangelo
- Discorso in risposta al saluto rivolto dal Sindaco di Venezia, Mario Rigo, il giorno dell'ingresso a Venezia
- S.E. mons. Marco Cè, patriarca di Venezia
- Venezia
- Molo di San Marco
- 07-01-1979
- 1979
Signor Sindaco,
Le sono profondamente grato per l’accoglienza benevola che mi ha riservato e per le nobili e generose espressioni che Ella ha voluto rivolgermi.
Con Lei ringrazio la Civica Amministrazione, alla quale sono lieto di porgere, in questo momento, il mio saluto cordiale e l’attestazione del più sincero rispetto; l’uno e l’altra espressione della mia lealtà di cittadino e della responsabilità di Pastore.
Questo incontro con i rappresentanti della Città e del Territorio, al primo approdo sulla terra di S. Marco, mi dà la possibilità innanzitutto di onorare questa Città e di celebrarla nella sua storia di fierezza, di passione per la libertà, di apertura sui mari, sulle terre e sulle culture: Città unica e singolarissima in tutto il mondo per le sue ricchezze naturali, e artistiche, dono dei veneziani alla storia, patrimonio non solo di coloro che la abitano, ma dell’Italia e del mondo.
E mentre benedico il Signore d’avermi fatto giungere qui, ringrazio Loro di accogliermi come un concittadino onesto e leale. Nello stesso tempo, a fronte della storia e della viva realtà di questa Città, io, come Pastore della Santa Chiesa Cattolica, sento l’urgenza di attestare, fin da questo primo incontro, la mia identità di uomo del Vangelo e la mia fede nella capacità promozionale di tutti i valori autenticamente umani propria d’una comunità cristiana.
Venezia nasce cristiana e tale è il suo genio lungo tutta lo storia. L’ispirazione cristiana ha liberato, nel volgere dei secoli, fra alterne vicende, le sue virtù più celebrate.
Ebbene la nostra comunità ecclesiale vuole essere a servizio di questa identità umana e cristiana di Venezia, fermento e genio liberante e promozionale di tanti valori, quali; lo verità, la libertà, la giustizia, la dignità di tutti, il rispetto dell’uomo per quello che è e non solo per quello che ha e che fa.
Signor Sindaco,
giungo in questa città e porto con me in dotazione, come unica ricchezza e unica mia competenza il Vangelo. Sono convinto che questo possa essere un dono per tutti.
Giungo in questa città da un’antica terra di S. Marco: Crema, egregia nella storia per la fierezza eroica con cui difese le proprie libertà civiche; vi giungo come successore del Patriarca Roncalli che vent’anni fa annunziava il Concilio, aprendo un’epoca nuova per la Chiesa e per gli uomini; e come immediato successore del Patriarca Albino Luciani, il carissimo e tanto amato Papa Giovanni Paolo I che vi ha stimati e vi ha prediletti; vi giungo consapevole di tutti i miei limiti. Vorrei però dirvi che mi sento con tutti a servizio della concordia, del benessere, come dei valori umani, civici e cristiani di questa Città, per quanto mi compete e le mie umili forze mi consentiranno di fare.
Sono consapevole dei gravi problemi, che gravano su questa Amministrazione, legati sia al Centro storico come al retroterra industrializzato e densamente popolato.
Io auguro buon successo a tutti gli operosi intenti di bene e di promozione di questa città e del suo territorio, sicuro come sono che una giusta visione del bene comune farà spazio ad ogni valore autenticamente umano, compreso quello religioso.
In particolare auspico che questa città, con l’impegno di tutti, possa garantire la sicurezza del lavoro e aprire possibilità di occupazione anche per le nuove generazioni, offrendo speranza ai giovani, lavoratori o studenti che siano.
E vorrei raccogliere in questo momento anche un auspicio che presumo sia nel cuore di tutti: l’auspicio della Pace, bene supremo delle Città e dei Popoli.
Su piani diversi e con competenze distinte, noi tutti, Signor Sindaco, opereremo per l’avvento della Pace, per far di Venezia una Città di Pace: città di libertà, di incontro, di dialogo, Venezia scuola di pace.
Con questi sentimenti, su questa Città alla quale ormai appartengo, su Lei, Signor Sindaco, sui Signori Amministratori, su tutte le Autorità e sui loro congiunti, su tutta la grande famiglia veneziana, io invoco la benedizione del Signore, perché ci conceda un futuro sereno di concordia, di prosperità e di felicità.
- allegati:
- Scarica il pdf, RDPV (1979) 1,110-111

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